Retrointerview 1 - Arcade Story (Antonio Nati)

Come vi anticipavo, il blog non è più un semplice blog come tanti, o meglio cercherà di non esserlo: di tanto in tanto infatti, oserò con qualcosa di totalmente diverso da ciò che qualcuno si aspetterebbe da un blog e uno di questi ambiti è rappresentato dalle interviste, per cui partiamo subito con la prima di queste. Non ci saranno spesso, ma sicuramente ci saranno e questa è la cosa più importante. 


 

1 – ARCADE STORY (Antonio Nati)

In un panorama dove nell’ambito Arcade paiono dominare mini cabinati (dai prodotti My Arcade a quelli Numskull) così come alcuni riproduzioni in scala 1:1 più o meno fedeli agli originali (Arcade 1UP), coloro che decidono di “adottare” i veri ferri (anzi, legni) dei tempi che furono sono pochi, veri eroi assai intraprendenti. E se questi ultimi sono pochi, figuriamoci chi decide prima di fondare una Sala Giochi e poi di creare un business da appassionati per appassionati. Stringiamo ulteriormente il cerchio dicendo che fra chi ripristina in toto (legni, artwork, elettronica) le vecchie macchine per portarle in giro per l’Italia vi è solo un fantastico manipolo di pazzi, e quei pazzi sono i ragazzi di Arcade Story. Il Cyberetropunkster quindi ha intervistato il motore primo di questo gruppo di folli appassionati, ovvero Antonio Nati.

Colgo anche l'occasione per annunciarvi una grande novità: io e Antonio, parlando del più e del meno, abbiamo decidere di collaborare assieme quindi, da ora in poi, alcuni post di Cyberetropunk saranno ospitati direttamente sul blog di Arcade Story! Oltre che qui sopra, ovviamente. Ne vedremo delle belle...ma ora, parola a lui.

 


Ciao Antonio, benvenuto sul mio modesto, anzi oserei dire miserabile, blog del Cyberetropunk, un tempo noto ai più come The 8-Bit Man. Diciamo che il fu omino a 8-Bit si è dato un po’ di arie e si è cresciuto una bella cresta in mezzo alla sua testa pixellosamente quadrata!

Parlaci un po’ di questa tua idea folle, come è partita ma soprattutto come si è evoluta. Ma soprattutto, non dimenticare di presentarci lo Staff di Arcade Story.

Intanto è un vero piacere poter dialogare con te e con tutto il tuo gentile seguito!
Diciamo che non è mai esistita un'idea ma è partito tutto per pura passione e collezionismo. Ho portato a casa il mio primo multigioco con un laptop al suo interno che montava il solito MAME e cencinquantafantastiliardi di giochi. Li per li ho notato subito che passavo ore e ore a scegliere a cosa giocare e mi sono chiesto come dovesse essere giocare col mobile originale. Da qui è partita la ricerca e lo studio per portare a casa i giochi dall’estero, si perché in Italia non c’è più nulla a parte qualche colpo di fortuna immenso che ti fa reperire, qua e là per la penisola, qualche colpo “gobbo” come diciamo noi in Veneto! Ho portato a casa un Turbo OutRun cockpit, poi un Pac-Man, poi un Track & Field, e via così fino a raggiungere una quota spropositata che sfiora i 500 mobili.
Un giorno, ad una fiera, mentre guardavo delle cassette per Master System, punto gli occhi su Ghosts’n Goblins e allungo la mano per prenderlo. Nello stesso momento, una faccia molto losca incrocia la sua mano alla mia per prendere lo stesso gioco. In quel momento ho conosciuto Andrea. Mi ha spiegato subito la sua bravura nel restauro ed è stato amore a prima vista! 😁

Poi col tempo ho conosciuto Domenico, il burbero domato dalle mani d’oro per le schede PCB, Andrea Vesnaver, campione mondiale di Colsplay nel 2013 e in fine il buon Mike che cura tutta la parte social di Arcade Story. Oggi eccoci qui, un gruppo di vecchietti che sentono la nostalgia del passato e cercano un legame con ricordi bellissimi che non torneranno più.

 

 

Ormai il fenomeno Retro non è solo Cultura Pop, o meglio prima è diventato tale e ora credo proprio sia attualmente parte integrante della cultura videoludica. Parlando appunto di cultura, oltre i vostri sforzi nel recuperare e restaurare questi mobili fantastici, quanto credi sia importante la preservazione delle vecchie opere videoludiche? Soprattutto nei loro formati originali, una cosa che fino a solo dieci anni fa pareva destinata unicamente alla immagini in bassa risoluzione di Google oppure, al massimo, le discariche in cui giacevano abbandonati e puzzolenti.

Devi pensare che prima dei videogiochi c’era la mania dei Jukebox, arrivavano distrutti e le sapienti mani dei restauratori gli davano nuova vita. Poi c’è stata la volta delle FIAT 500 e poi quella delle Vespe. Tutte hanno un’importanza culturale enorme per la nostra socialità, ma secondo me, più di tutti i videogame, che grazie ai loro effetti psichedelici hanno stregato gran parte dei ragazzini degli anni 80. Ma non solo, ogni gioco, per quanto poco, nasconde una storia meravigliosa da raccontare e rivivere come un racconto dei fratelli Grimm!


Voi non solo riparate queste vecchie opere d’arte sia a livello estetico che elettronico, spesso con risultati quasi pari al nuovo, ma recentemente avete addirittura CREATO un cabinato, costruito ad hoc sulle specifiche di un vostro cliente. Dimmi di più, il mohawk pixelloso del mio Cyberpunkabbestia amante del Retro trema dalla curiosità.

A dire il vero non è il primo. Già nel 2019 abbiamo costruito un cabinato per una azienda farmaceutica che voleva al suo interno un gioco del bowling. Poi è stata la volta di Mercedes che ha voluto un cabinet personalizzato e ha inserito un suo gioco all’interno. Stessa cosa per la Juventus per la quale abbiamo fatto 20 cabinet tutti uguali e tutti con il loro gioco all’interno. Infine l’ultimo lavoro dove abbiamo collaborato con Fabio, creatore di videogiochi molto carini. Il cliente voleva il T-Rex del browse chrome, quello quando non c’è connessione e puoi giocare saltando i cactus. Fabio lo ha trasformato in un programmatore che deve recuperare degli hard disk e portarli alla fine del percorso dentro al server principale. Le grafiche sono molto belle e molto pixellose. Oh no ti ho copiato…

(tranquillo Antonio, gli avvocati servono per queste cose - Cyberetropunk) 

 


Hai sempre preferito i cabinati alle console da casa, oppure è quel fascino particolare che emanavano ad averti spinto a creare questa avventura? Hai per caso posseduto console nella tua vita, magari quando eri bambino o ragazzino?

Mi piacevano tutti i videogame. Da quando ho visto il Commodore Vic-20 ho sempre acquistato ogni console o computer che la moda videoludica proponeva. Allo stesso tempo cercavo sala giochi che ospitassero i giochi più nuovi del momento. Una di queste era il Florida di Verona, a due passi dall’Arena. Per entrare si doveva scendere le scale perché era sottoterra di un piano e appena ti affacciavi era un lunapark di suoni e colori. Stupendo!
Tornando alle console, ricordo con affetto il Master System, la mia prima console dopo il C64. Avevo tutti i giochi possibili inimmaginabili, compravo addirittura quelli che uscivano in card, che di solito erano delle ciofeche incredibili!


Preferisci le grafiche bidimensionali oppure apprezzi anche quelle poligonali?

La grafica poligonale l’ho apprezzata con Super Mario 64 ed è stata un’esperienza meravigliosa, anche se, a dire il vero, c’erano dei giochi da sala mozzafiato, visti pochissimo nel nostro paese che avevano anticipato i tempi proponendo grafiche poligonali meravigliose. Ad esempio I Robot di Atari! Poi le mie preferite non sono nè l’una nè l’altra, parlo della tecnologia vettoriale, capace di dar vita a giochi tridimensionali meravigliosi come Tempest o Star Wars. Grazie a questa passione ho messo mano a giochi come Star Castle e Tail Gunner i quali hanno un appeal stratosferico con questa tecnologia.

 


Mi permetto di richiederti dei dettagli riguardo un aspetto di voi dove molti, presi dalla frenesia spinta a sua volta dalla nostalgia, purtroppo non tengono in considerazione: i costi! Su quali cifre si viaggia per acquistare un cabinato in condizioni decenti se non addirittura un container? E a sua volta, quanto costa spostare, organizzare, rendere funzionale il tutto presso la manifestazione o il Comix di turno per poi smontare tutto e riportarlo in magazzino? Questa cosa ti crea problemi di qualsivoglia tipo col tuo lavoro principale?

Grazie per la domanda. Ti faccio un esempio su un cliente che mi contatta chiedendomi se gli portavo in Italia un cabinato di Donkey Kong che aveva trovato a 1.200$ in California. Mi attivo subito e gli faccio un primo preventivo di viaggio all’interno degli States. Si perché il container parte dal New Jersey e bisogna portare i giochi tutti in quel luogo. Mi affido ad una società di trasporto seria che si è distinta per professionalità e onestà in tutti questi anni. Ho lavorato con molti trasportatori a poco prezzo ma sparivano schede PCB, pezzi di mobile e addirittura i monitor durante il viaggio. Il preventivo per lo spostamento di un cabinato in sicurezza è di 800$. Una volta arrivato al magazzino bisogna pagare il proprietario per il parking e per il lavoro di carico/scarico e solitamente chiede 200$. Infine io chiedo 350€ per l’importazione in Italia nel nostro magazzino. Ovviamente chiedo se si vuole convertirlo o meno a 220 volt oppure se si voglia fare una verifica di tutti i componenti per fare in modo di allungargli la vita e la richiesta varia dai 200€ fino ai 500€ in base alle cose da fare.
Quando andiamo alle fiere dobbiamo noleggiare il bilico perché ormai portare 20 giochi non stupisce più nessuno (vi abbiamo abituati troppo bene). Il noleggio costa in base al viaggio da fare e bisogna pagare l’andate (allestimento) e il ritorno (disallestimento a fine fiera). Il viaggio meno costoso può incidere di circa 700€ a viaggio! Poi c’è il noleggio dei giochi.


Una domanda che riprende la prima, in qualche modo: vi è magari qualche gioco e relativo cabinato a cui sei particolarmente legato il cui ricordo negli anni ti ha un qualche modo “perseguitato” il cervello fino a spingerti fino a dove sei oggi, con la creazione di Arcade Story?

Tutti! Io ho un legame con tutti questi giochi, ad esempio:

Space Ace, il mio primo gioco laser a cartoni animati. Un ricordo indelebile delle vacanze estive dell’83 ad Asiago con mia nonna e nella sala giochi del centro ecco arrivare il mobile dedicato Cinematronics. I ricordi delle monete che ci buttavo dentro per imparare a finirlo mi fanno vergognare per quanti soldi andavo a lemosinare a mia nonna! 

Ghouls’n Ghosts dove mi sentivo un Dio perché lo finivo con un gettone ed ero diventato il re della sala giochi. 

Crazy Kong mi ricorda la saletta di un bar dove a 8 anni restavo meravigliato da tutti quei suoni e colori.

Moon Cresta è stato il mio primo sparatutto con agganciamento

Lunar Rescue era nel bar davanti a casa e giocavo per vedere cosa succedeva quando completavo il livello.

Pac-Man con questo gioco fui preso per i capelli e strattonato via perché un ragazzo più grande che ci giocava abbandonò la postazione per andare dai suoi amici e quando tornò mi trovò al suo posto che giocavo con il suo credito!

Potrei andare avanti per molti altri titoli ma non voglio tediarti.

(Farmi tediare da te è la mia passione segreta, non lo sai? - Cyberetropunk) 

 


Una domanda scomoda perché sì, devo fartele altrimenti non sarei io! Partendo dal fatto che le Pandora’s Box e cineserie illegali (anche se i cloni del NES/i Famicloni continuano a esercitare su di me un certo fascino) non piacciono sia a me che a te, cosa pensi però del fenomeno dell’emulazione? Sicuramente molto del merito che oggi ha portato anche al successo di un concept come quello di Arcade Story poggia sulle basi lasciate dall’emulazione negli anni di moltissimi titoli, sia classici che meno classici, e che ha a sua volta mostrato finalmente al pubblico vere e proprie gemme nascoste dell’epoca. Insomma, la preservazione dell’hardware attuale, che tu attui con un ottimo riscontro di pubblico, è partita da una viavai di rom digitali scambiate e scaricate “illegalmente” (occhio, siamo in una zona grigia e le virgolette sono d’obbligo) negli anni in cui le tecnologie Arcade erano ormai considerate bagliori di un’epoca che per molti, forse per tutti, non sarebbe mai ritornata.

Cosa pensi della gente che tuttora emula questi titoli e ne trae giovamento, o addirittura sceglie vie dotate di licenze legali tipo My Arcade, Numskull, Arcade 1UP o addirittura sistemi ibridi Evercade? Non è esattamente la stessa cosa, siamo d’accordo, però credi sia importante anche la preservazione del cuore di queste macchine, ovvero il software e il divertimento che se ne può trarre? Vi sono però anche cabinati impossibili da emulare per via delle meccaniche legate agli stessi, strettamente legate al gameplay, questo è chiaro...minchia se mi sono dilungato qui, logorroico is my way of life!

La domanda è semplicissima. Viva l’emulazione e viva il MAME. Come ogni cosa dipende sempre l’uso che ci si fa. Chi si autocostruisce un cabinato e poi dentro si mette tutta la collezione MAME fa benissimo e ha la mia approvazione, ma nel momento in cui lo vendi vai contro una regola penale e quindi devi essere cosciente di ciò che fai.
La cosa brutta che molti pensano che questi sono solo giochetti e che alle grandi aziende non frega nulla se qualcuno vende giochi coperti da copyright. È come dire che i fumetti di Spiderman in pdf degli anni 60 me li posso vendere senza problemi perché oggi fanno quelli nuovi. Quindi chi paga 5.000€ un albo del 61 originale non capisce nulla?
Il MAME ha un’importanza di preservazione enorme, il buon Domenico (il nostro tecnico) senza le informazioni contenute nel MAME non potrebbe mai più riparare le PCB originali, anzi non potrebbe nemmeno andare a vedere se quel gioco è stato correttamente riparato sentendo tutti i suoni che emette e se le grafiche compaiono tutte!
Le aziende che hai citato sono costrette a chiedere le licenze altrimenti chiuderebbero dopo 10 minuti per violazione al copyright e, anche se i giochi sono emulati, visto il pubblico a cui sono destinati, va benissimo così per ridurre i costi e far in modo che più gente si appassioni a questo mondo.

I gettoni. Tutte le tue macchine sono in Free Play. Credi però che il concetto del gettone, della partita pagata a suon di crediti reali possa essere ancora attuale? Credi di avere un’idea di quali basi debba avere un software per attrarre le masse in un’ipotetica Sala Giochi Made in Italy del 2024, portandolo quindi a preferire quella macchina a pagamento piuttosto che una potente e comoda PlayStation 5, Xbox Serie X o Nintendo Switch?

Molto difficile. Al momento, in tutto il mondo si gioca free play nelle sale giochi del passato, pagando un feed d’ingresso ad ora o a giornata. A mio avviso e anche a quello della massa, il giusto connubio è Arcade più cibo, tipo i Barcade Americani. Mi sarebbe molto piaciuto aprirlo ma in Italia sei al limite di legge con le normative vigenti in fatto di videogiochi. Un discorso lunghissimo che andrebbe affrontato davanti alla commissione europea di Bruxelles.

 


Le conigliette! Chi ti segue su Facebook sa bene della tua passione per la cosa che fa andare avanti il Mondo, ovvero la fig...scusa, volevo dire le cosplayer! Non per farmi i cazzi tuoi (la domanda mi sorge spontanea, tanto non credo che arriverò a 100 anni come suggerisce il proverbio), ma ogni volta che torni a casa da qualche evento tua moglie non ti dice un cazzo di tutte quelle foto con quelle signorine avvinghiate nei costumini più svestiti del creato umano nerd? (ridevo mentre scrivevo la domanda, credimi)

Pensa che mi hanno anche accusato di sessismo. Il vero problema di oggi è Facebook. Io ci credevo molto a questo sistema di interazione fra tutte le persone del mondo. Fin da quando ho avuto la connessione nel '96 mi son sempre messo a dialogare di varie passioni con amici virtuali. L’arrivo dei Forum è stato epocale e ci si poteva confrontare su una marea di cose che non avresti mai conosciuto prima di quel momento. Con Facebook queste conoscenze si sono centuplicate e hanno connesso milioni di utenti con milioni di passioni. Purtroppo sono arrivate persone invidiose che cercano di ostacolare chi ha sete di conoscenza e chi cerca di spiegare ciò che sa mettendolo a disposizione degli altri. Queste persone, che non possono arrivare a certe conoscenze per prevaricare il prossimo, metto a disposizione armi secondarie. Ecco che mi hanno dato del truffatore, del sessista, dell’approfittatore e chi più ne ha più ne metta. Collegandomi alle conigliette, devi sapere che io ho avuto una sola donna nella mia vita e siamo insieme da 33 anni. Abbiamo un rapporto meraviglioso e di sicuro non andiamo a scrivere su FaceBook quanto ci amiamo. Il gioco che facciamo, e lo facciamo da quando siamo andati assieme, è quello di prenderci in giro proprio come si vede nei miei post. Chiedo a tutte le ragazze che fotografo se mi danno l’autorizzazione a pubblicarle e faccio vedere cosa scrivo. Poi ritorno a fargli vedere cosa risponde mia moglie e assieme ridiamo di gusto.


Concludiamo con una tua singolare Top 10 divisa per due: la Top 5 dei titoli Arcade a cui sei più legato da sempre più la Top 5 dei cabinati o titoli che hai imparato a riscoprire o addirittura conoscere per la prima volta grazie alla tua attività come Arcade Story. Sarebbe il Top dei Top se magari ne vorresti approfittare per consigliare ai lettori qualche cabinato in particolare che te apprezzi particolarmente.

Nel tempo ho imparato che non esiste una top di titoli ma riscopri ogni giorno dei giochi con la cultura e la maturazione mentale che hai avuto nel tempo. Un esempio è Tron, tutti lo consideravano un gioco demmerda! Invece l’ho riscoperto e ci sto a giocare ore. Ti do la lista dei miei top 5 a cui sono legato: Donkey Kong per la nascita di Mario Space Ace per quello che ho spiegato sopra, Ghouls’N Ghosts perché mi sentivo un Dio, Frogger perché è il mio gioco di sempre ed infine Tron

I 5 titoli che ho scoperto grazie a questo lavoro sono: 

Death Race, un gioco in bianco e nere dove devi investire persone;

Food Fight, per la bellezza e la storia culturale che ha;

Quantum, per essere un gioco particolarissimo nel mondo quantico e si gioca solo con la trackball;

Quartet della SEGA, un platform bellissimo e un cabinato dai colori stupendi; 

...ed infine la Captain Chair di Star Trek, gioco vettoriale in stile strategico dell’intramontabile telefilm fantascientifico.

 

 

Grazie del tempo concesso per far crescere questo blog gestito da...giuro, non sono logorroico, sono solo molto dettagliato! Grazie e a presto, spero di beccarci a qualche evento, anche se la Terronia la vedo una terra davvero difficile per queste cose, soprattutto considerando la distanza che ci separa da voi del Veneto.

Sai benissimo che sono stato li vicino a te a Pescara ma non sei venuto a trovarmi. È stato un immenso piacere e spero di vederti dal vivo un giorno o l’altro così ti offro una foto con una coniglietta! 😁

 

Spero di avervi allietato, cara utenza.

Vi lascio i contatti di Arcade Story.

Mail: arcade.story.italy@gmail.com 

Sito ufficiale: http://arcade-story.it

Facebook: https://www.facebook.com/StoryArcade/

Instagram: https://www.instagram.com/arcade.story/

YouTube: https://www.youtube.com/@ArcadeStory

Alla prossima, bolle in pentola molta roba per i prossimi post. 

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